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Un momento dell'incontro presso la sede di Coldiretti Pistoia. Presenti, tra gli altri: Sandro Bruschi, Fabrizio Tesi e Marco Cappellini (Giorgio Tesi Group), Michela Nieri e Simone Ciampoli (Coldiretti).

 

Pistoia, Vivai Bruschi:

c’è una soluzione per i creditori

 

Importante passo avanti dopo l'incontro di mercoledì 3 novembre in Coldiretti Pistoia, la soluzione si chiama "Composizione delle crisi da sovraindebitamento"

 

Nei giorni scorsi, è stato sottoscritto un accordo che prevede l’affitto di un ramo di azienda dai Vivai Sandro Bruschi alla Giorgio Tesi Group: in sostanza una parte della Bruschi sarà gestita dal colosso di Badia a Pacciana (PT). Grazie a questo accordo verranno salvaguardati 42 posti di lavoro: il personale della Bruschi passa alle dipendenze della Tesi in forma diretta, senza il licenziamento dal vecchio datore di lavoro e la successiva riassunzione. Una buona notizia, che almeno evita la scomparsa dell’ennesima azienda del settore, salvaguardando anche i dipendenti. C’è però un problema: l’accordo non chiarisce la questione che investe numerose piccole e medie aziende vivaistiche pistoiesi, ma non solo, che hanno accumulato ingenti crediti per le forniture di piante a Bruschi.

Un passo avanti in tal senso è stato compiuto mercoledì 3 novembre, allorché nella Sala Gialla di Coldiretti Pistoia si è tenuto l’incontro tra Giorgio Tesi Group e le aziende creditrici di Vivai Sandro Bruschi. Presenti tra gli altri Sandro Bruschi, Fabrizio Tesi della Giorgio Tesi Group, oltre a Michela Nieri e Simone Ciampoli, presidente e direttore di Coldiretti Pistoia.

L’incontro, convocato da Coldiretti Pistoia, ha permesso di «chiarire i termini dell’accordo e di verificare le possibili strade concrete per rendere meno gravi le conseguenze di una crisi aziendale», ha spiegato Michela Nieri, presidente di Coldiretti Pistoia.

«Quello che è certo», ha spiegato Fabrizio Tesi «è che l’accordo non ha peggiorato di una virgola la drammatica situazione dei creditori che in questi anni hanno fornito piante a Bruschi, senza incassare il relativo compenso».

La strada delineata ora per risolvere la delicata questione si chiama "Composizione delle crisi da sovraindebitamento", che evita il fallimento e permette, se i creditori (banche incluse) a maggioranza accettano, di accorciare i tempi e massimizzare la percentuale dei soldi recuperata dai creditori.

Sandro Bruschi si è detto d’accordo con la procedura e attiverà nei prossimi giorni il Tavolo dei propri creditori. In buona sostanza l’accordo tra Tesi e Bruschi contiene un contratto estimatorio per il soprassuolo e un contratto d’affitto di ramo d’azienda che genereranno importanti flussi finanziari, a tutela di dipendenti e altri creditori. Fondi che Giorgio Tesi Group pagherà a Bruschi, ma che sono contrattualmente "vincolati" alla soddisfazione dei creditori. Il Tavolo di composizione della crisi potrebbe consentire di ripartire queste risorse tra i creditori, evitando che quei pochi, neppure tra i più esposti, che da anni hanno avviato procedure esecutive ottengano integrale soddisfacimento del proprio credito, a scapito di tutti gli altri che fino all’ultimo hanno dato fiducia a Vivai Sandro Bruschi e che ora rischiano di vedere pregiudicata la possibilità di un congruo ristoro.

       

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