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Truffa a Cagliari: si dichiara impresa agricola,

invece ha natura industriale

 

Nelle serre fotovoltaiche si sarebbero dovute coltivare rose, in realtà producevano solo energia elettrica da rivendere. La Fiamme Gialle scoprono una presunta evasione fiscale di oltre 42 milioni di Euro

 

È stata chiamata "Operazione Helios" l’indagine con cui la Guardia di Finanza di Cagliari ha individuato una presunta evasione fiscale da 42 milioni di Euro portata a termine da un'azienda che opera nel settore ortofloricolo. Da una notizia Ansa si apprende che gli accertamenti hanno riguardato le serre di Villasor (CA), nel Campidano, della Twelve Energy, già sequestrate a luglio 2015 dagli agenti del Nucleo investigativo del Corpo Forestale. Le strutture erano state realizzate per lo svolgimento di un’attività agricola - inizialmente fu avviata la coltivazione di ortaggi e poi di rose - ma in realtà produceva solo energia elettrica che veniva venduta al Gse, gestore nazionale dei servizi energetici.

Tale disegno criminoso, si legge nel comunicato delle Fiamme Gialle, ha consentito all’azienda di percepire indebitamente contributi pubblici per oltre 22 Milioni di Euro, sottrarre a tassazione oltre 42 milioni di Euro di base Imponibile IRES (da cui scaturisce un’imposta evasa stimata in oltre 11,6 milioni di Euro) e 35 milioni di euro di IRAP, nonché cagionare un danno erariale quantificato in oltre 22 milioni di Euro.

Sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria 6 componenti del management aziendale per indebita percezione di fondi pubblici e uno per reati di natura tributaria; sono stati altresì segnalati alla Procura Regionale della Corte dei Conti 4 manager dell’impresa per i connessi profili di responsabilità amministrativo contabile.

 

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Gli accertamenti effettuati a seguito del sequestro preventivo degli impianti avvenuto nel luglio 2015 hanno consentito di appurare che la società, dichiaratasi impresa agricola, in realtà aveva posto in essere un meccanismo fraudolento finalizzato a mascherare l’effettivo esercizio, in modo imprenditoriale, di attività di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili: da questa attività derivavano ingenti ricavi, nettamente superiori a quelli provenienti dalle coltivazioni, risultati invece di importo irrisorio e quantificati tra lo 0% e l’1% del totale.

La natura industriale dell’impresa è stata confermata anche da una consulenza tecnica disposta dal Pubblico Ministero, a conclusione della quale peraltro è emerso che le colture rilevate al momento del controllo non potevano essere coltivate in serre fotovoltaiche.

Dalla verifica fiscale svolta è emerso che l’impresa, attraverso la fittizia qualificazione giuridica di azienda agricola, ha anche beneficiato illegittimamente del regime tributario agevolato di tassazione su base catastale del reddito prodotto, in realtà non spettante trattandosi di una vera e propria attività imprenditoriale.

       

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