ortiCrisi: ai comuni piace l'orto pubblico,

prima mappa in Lombardia

 

Dall’orto urbano al “quadro”

sul balcone: così le città riscoprono

la passione per la terra. 

 

11 Aprile 2012 - Non solo privati. Gli orti urbani conquistano anche i comuni e un numero sempre maggiore di amministrazioni sta mettendo a disposizione dei cittadini aree pubbliche (magari già attrezzate con recinzioni e attacchi per l’acqua) dove coltivare pomodori, zucchine, melanzane, peperoni, fragole, erbe aromatiche, ma anche alberi da frutta e ulivi. Sono quasi duemila quelli censiti dalla Coldiretti Lombardia per la prima “Mappa degli orti pubblici”, che si affiancano al milione di balconi e terrazzi lombardi coltivati e agli “orti da appendere” che saranno presentati giovedì 12 aprile 2012 alle ore 15:00 in occasione del primo concorso nazionale dei “Quadrorti” a Milano negli spazi di Cascina Cuccagna (angolo via Muratori – viale Umbria) con il presidente nazionale di Coldiretti Sergio Marini e il governatore della Lombardia Roberto Formigoni.

«Da Milano a Mantova, da Lecco a Bergamo – spiega Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Lombardia – aumenta sempre di più la sensibilità delle amministrazioni pubbliche per spazi dove la gente possa dedicarsi alla piccola orticoltura di città recuperando un legame con la terra e con le stagioni che magari si era perso. La richiesta di aree per l’orto non arriva solo dai pensionati, ma anche dalle famiglie che ne fanno un momento di aggregazione».

La passione per l’orto è trasversale e riguarda impiegati, liberi professionisti, lavoratori autonomi, dipendenti pubblici, operai, pensionati. E le motivazioni vanno dalla voglia di consumare prodotti coltivati con le proprie mani al fare un po’ di attività all’aria aperta.

 

LA MAPPA LOMBARDA DEGLI ORTI PUBBLICI

(Fonte: Elaborazione di Coldiretti Lombardia)

 

A Milano ci sono 1.314 orti urbani pubblici per un totale di 94 mila metri quadrati in diverse aree della città, ad esempio nella zona di via dei Missaglia. E poi c’è quello di Cascina Cuccagna che è un esempio di “comunity garden” con coltivazione collettiva di frutta e ortaggi.

A Lodi ci sono 37 orti in via Caselle e altri 112 stanno per partire in zona Selvagreca, allo studio anche un frutteto sociale nell’area del Chiosino. A Cremona gli appezzamenti comunali per coltivare frutta e verdura sono circa 50 divisi fra via Maffi e la zona Zaist.

A Pavia sono 142 i terreni messi a disposizione dal Comune a nord e a est della città e altri ancora verranno individuati per soddisfare la richiesta in aumento. A Morbegno (Sondrio) il comune sta per approvare una delibera con l’assegnazione di almeno 4 appezzamenti per circa duemila metri quadrati.

A Mantova si punta sulla zona di Bosco Virgiliano, mentre il comune di Suzzara ha già messo a disposizione mille metri di terreno in via Cadorna.

A Lecco vi sono circa 6.000 mq di orti urbani (160 appezzamenti), assegnati con criterio di precedenza ad anziani.

A Como non esistono ancora orti urbani pubblici ma sono in programma, mentre in provincia ad esempio ad Albavilla (comune di circa 4.000 abitanti vicino a Erba), ci sono circa 450 metri quadrati già assegnati ai cittadini.

A Varese c’è il progetto “Orto anch’io”, dedicato agli anziani, con 120 orti e c’è in programma un progetto per spazi dedicati a disoccupati e cassintegrati perché c’è stata molta richiesta.

A Bergamo invece ci sono già quasi 60 orti attivi fra via Pizzo Redorta, via Morali, via Minali, via Pescaria e nel nuovo Parco del Quintino, mentre altri 70 sono in progetto sempre a Bergamo fra il quartiere Azzanello, via delle Cave e via Minali.

A Brescia ci sono 121 orti fra via Cimabue (di cui uno per disabili), via Tiziano e nella zona lungo il fiume Mella.





       

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