Mercato delle macchine agricole
in ripresa nei Balcani
Dopo la frenata del 2009, le esportazioni italiane di macchine agricole hanno ripreso a crescere verso Slovenia, Serbia, Croazia, Bosnia-Erzegovina: un mercato che vale 62 milioni di Euro e che nei prossimi 3-5 anni potrebbe raddoppiare gli attuali livelli.
28 Gennaio 2012 - L’area Balcanica mette la freccia e innesca la ripresa nelle importazioni di macchine agricole italiane. Secondo i dati elaborati da FederUnacoma (la Federazione dei costruttori di macchine agricole, aderente a Confindustria) sulla base dei rilevamenti Istat, il 2011 ha visto una ripresa delle nostre esportazioni verso questa area. Nel periodo gennaio-settembre 2011 – questo emerge dalle informazioni elaborate all’associazione presieduta da Massimo Goldoni per Fieragricola, in programma a Veronafiere dal 2 al 5 febbraio prossimi (www.fieragricola.it) – l’export di macchine agricole e trattrici italiane verso Slovenia, Serbia, Croazia e Bosnia-Erzegovina ha raggiunto un valore pari a 62 milioni di Euro, in netto incremento rispetto allo stesso periodo 2010. A guidare la classifica dei Paesi balcanici è la Slovenia, con 30,1 milioni di Euro (+9,9 per cento rispetto allo stesso periodo del 2010), seguita da Croazia (18,6 milioni di Euro, +35,8 %), Serbia (10,7 milioni di Euro, +39,1% su gennaio-settembre 2010), e Bosnia-Erzegovina (2,5 milioni di Euro, +27,8 per cento).
In termini assoluti, l’export verso l’area dell’ex Jugoslavia incide per il 2 per cento del totale del flusso italiano di trattrici e mezzi agricoli oltre confine, che al settembre 2011 ammontava ad oltre 3 miliardi di Euro complessivi. Il picco più elevato delle esportazioni italiane verso i Balcani è stato raggiunto nel 2008, con un aggregato a valore di quasi 127 milioni di Euro.
Nei prossimi 3-5 anni, anche grazie ai recenti sviluppi del referendum che porterà la Croazia nell’Unione Europea, l’export delle macchine e trattrici agricole Made in Italy potrebbe – secondo l’osservatorio di Fieragricola – crescere notevolmente fino anche a raddoppiare rispetto agli attuali livelli.