STELLA DI NATALE inno alla solidarietà

rtf natale poinsettia stella di natale foto copyright Stars for Europe min

In quest’anno travagliato l’invito è di portare in tutte le case una Poinsettia per testimoniare la vicinanza al messaggio di Papa Francesco: Fratelli tutti! Origine e leggenda della "più bella tra le Euphorbie"

 

di Anny Pellecchia

 

Se non ci sono tutte le cose al posto giusto, l’abete, il presepe, il panettone, lo spumante, i regali, non è Natale! Certo, all’elenco occorre assolutamente aggiungere la Stella di Natale. Anche se ormai in negozio sono pronta a ribattere alla solita frase del solito cliente: «Quest’anno non vorrei la solita Stella!».

Ma le Poinsettie invadono ogni magazzino, supermercato, ipermercato. Dicembre equivale a 31 giorni di rosso, sangue e arena! Un rosso che costringe tutti noi operatori del settore ad andare in cromoterapia il 6 Gennaio!

Passate le feste, arrivano le clienti, anch’esse sotto stress da rosso, a chiedermi se possono regalarmi le loro Stelle, che proprio non si decidono a morire. Con un bel sorriso invito le signore a recidere i fiori e tenerli in acqua, basta una settimana e tutto sarà finito. La pianta, invece, ben innaffiata e concimata sarà una bella macchia verde nell’appartamento.

Ed eccole le stesse ritornare raggianti di felicità in piena estate a raccontarmi di quella Stella di Natale bistrattata che ora vegeta felicemente al sole delle loro terrazze.

 

poinsettia décor christmas letters Stelle di Natale cover 2019 foto copyright Stars for Europe min

IL VIAGGIO DI UNA STAR

Che fatica questa strana umanità! Eppure le piante seguono il loro percorso tranquillamente, infischiandosene della follia umana. Oltretutto la Poinsettia stava tanto bene nel suo Paese d’origine il Messico, amata dal popolo azteco. I fiori poeticamente venivano trasportati sulle canoe in omaggio al sovrano Montezuma, si credeva infatti che il rosso delle sue brattee provenisse dal sangue di una dea.

Questa è la prima notizia riportata dal popolo bianco conquistatore, le truppe di Cortes. Era il 1520, ci volle poco per distruggere quell’incantesimo e calpestare il fiore venerato sotto le suole degli stivali spagnoli. Solo molto tempo dopo la Stella di Natale riapparve. Era il 1828, Joel Roberts Poinsett, primo ambasciatore americano in Messico, dottore e cultore di botanica, posò lo sguardo su quel fiore e ne inviò alcuni esemplari al giardino botanico di Philadelphia affinché fossero studiati. La pianta fu chiamata “Poinsettia” proprio in suo onore e per commemorare la sua scomparsa, avvenuta il 12 dicembre 1851, fu istituito il “giorno della Poinsettia”.

I primi esemplari giunsero in Europa già all’inizio del 19° secolo, dove divennero famosi con il nome latino di Euphorbia pulcherrima, che letteralmente vuol dire: “la più bella tra le Euphorbie”.

Il successo commerciale arrivò all’inizio del 20° secolo grazie all’idea di un tedesco emigrato in California, Paul Ecke, che iniziò a produrla e a vendere i suoi rami recisi per Natale. Il figlio, Paul jr., continuò l’opera del padre giocandosi la carta vincente della sua vita: l’esposizione nelle vetrine dei migliori negozi su Sunset Boulevard e Hollywood Boulevard a Los Angeles.

Il successo fu da vera superstar e da allora la sua fama non si è più oscurata. In seguito la produzione di fiori recisi fu soppiantata dalle piante in vaso di Poinsettia.

 

Preghiera al Creatore

Signore e Padre dell’umanità,
che hai creato tutti gli esseri umani con la stessa dignità,
infondi nei nostri cuori uno spirito fraterno.
Ispiraci il sogno di un nuovo incontro, di dialogo, 
di giustizia e di pace.
Stimolaci a creare società più sane e un mondo 
più degno, senza fame, senza povertà, 
senza violenza, senza guerre.

Il nostro cuore si apra a tutti i popoli e le nazioni della terra,
per riconoscere il bene e la bellezza
che hai seminato in ciascuno di essi,
per stringere legami di unità, di progetti comuni,
di speranze condivise. Amen

[Enciclica Fratelli tutti, 2020]

 

AVERE CURA DEL MONDO

Io però preferisco chiamarla Stella di Natale e mi piace immaginare quella canoa che lascia scie sulla superficie dell’acqua. Mi piace vedere quei fiori rossi recisi che l’adornano. Gli Aztechi li chiamavano “Cuetlaxochitl”, che significa “fiore di pelle”, forse perché al tatto sono simili alla pelle. Li adoravano come simbolo di vita nuova in onore dei guerrieri caduti in battaglia.

Il valore di quei guerrieri vive ancora più forte che mai. Un uomo si è fatto portavoce dei loro diritti, un uomo bianco, nato in Sud America, un uomo chiamato Papa Francesco. Ha affondato la sua lama in un’umanità perduta. E su quella lama è forgiato un monito: “Fratelli tutti”. Un’ Enciclica che ha irradiato l’intero pianeta. Una frase semplice all’apparenza, ma con una dichiarazione ben precisa:

«Nessuno si salva da solo ... Prendersi cura del mondo che ci circonda e ci sostiene, significa prendersi cura di noi stessi ... abbiamo bisogno di un Noi che abita la Casa comune ... Amicizia sociale in una comunità è apertura universale ... Bene morale è sviluppo per un futuro sano».

Ecco, mi piacerebbe in questo Natale storicamente così travagliato che le parole del Santo Padre entrassero in ogni casa accompagnate da una pianta di Cuetlaxochitl. E sarebbe bello se ciascuno di noi accendesse una candela per tutte le vittime massacrate da quegli uomini privi di un sentimento chiamato “Umanità”. Sereno Santo Natale a tutti!

[Tratto da IL FLORICULTORE, Dicembre 2020]

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA


Anny Pellecchia

>> Cresciuta nello storico negozio di fiori di famiglia a Salerno e in un giardino incantato realizzato da mio padre Ugo Pellecchia non potevo che continuare la tradizione e scrivere le mie "Riflessioni tra i fiori" per Il Floricultore. Perché il mondo del verde ha sempre qualcosa da raccontare!

       

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