Bellanova conferma: vendita al dettaglio di fiori e piante consentita in tutta Italia
Il ministro delle Politiche Agricole ha pubblicato su FB un messaggio, che riprendiamo integralmente, per chiarire che la vendita anche al dettaglio di semi, piante e fiori ornamentali e fertilizzanti è consentita su tutto il territorio nazionale o almeno dove non prevalga una norma locale. Indipendentemente dal codice Ateco
Mi avete scritto in tanti, cittadini, piccoli imprenditori ma anche associazioni di categoria, chiedendomi delucidazioni circa il via libera che ho dato nei giorni scorsi alla vendita di fiori e piante da parte non solo dei vivai, ma anche dei fioristi, dopo la pubblicazione sul sito del governo della FAQ che trovate qui.
In queste richieste mi si pone il problema per cui il codice Ateco dei fiorai non è compreso nell’elenco delle attività che possono aprire contenuto nel DPCM #IoRestoaCasa. L'obiezione è comprensibile e mi rendo io stessa conto che sia tutt'altro che semplice, purtroppo, districarsi tra norme, interpretazioni autentiche (cioè fatte da chi ha emanato la norma) e soprattutto successive applicazioni da parte di funzionari regionali, comunali o, ad esempio, agenti della polizia municipale che si trovano a dover capire se un negozio di fiori possa o non possa stare aperto. Sconfiggeremo sicuramente il coronavirus, verrebbe da dire, ma la burocrazia è più dura a morire.
Ciò nonostante, la risposta al quesito data dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che è la stessa autorità che ha emanato il Decreto, è chiara e netta: sì, la vendita anche al dettaglio di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso e fertilizzanti è consentita su tutto il territorio nazionale o almeno dove non prevalga una norma locale, indipendentemente dal codice Ateco.
Vi invito quindi a rivolgervi ai funzionari del vostro Comune mostrando la FAQ della Presidenza del Consiglio per provare a superare le naturali resistenze, dovute anche solo ad una comprensibile prudenza, che dovessero sorgere. Del resto, come ho già avuto modo di scrivere, questa mia insistenza deriva solo dalla necessità di assicurare quanti più canali di vendita possibili ad un settore importantissimo, quello del florovivaismo, che, al netto dei canali di commercializzazione, dà lavoro a 100mila persone e che in questi mesi fa una buona parte del suo fatturato annuale.
Questa crisi ci sta portando via persone care e limitando la libertà di uscire di casa, di vedere i propri amici, di portare un saluto a familiari anziani. Sta impedendo a molte persone di lavorare e contribuire al bilancio familiare. Portare fiori e piante nelle nostre case, sui nostri balconi, nei nostri giardini può essere un modo per regalarci un po’ di bellezza in queste giornate passate a casa, aiutando nel contempo un settore che è realmente in crisi e che rischia di buttare al macero gran parte della produzione di questa stagione.
Allo stato attuale le regioni dove è stata vietata la riapertura dei punti vendita al dettaglio di piante e fiori (consentite invece le consegne a domicilio) sono: Lombardia, Veneto e Campania (qui il link alla pagina dei provvedimenti regionali). Le disposizioni di queste e delle altre regioni o dei comuni possono comunque subìre variazioni. Raccomandiamo quindi di effettuare ulteriori accertamenti.
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