Coronavirus, floricoltura: la Regione Liguria dichiara lo stato di calamità
Si stima un danno pari a circa 200 milioni di Euro. La merce invenduta potrà essere smaltita senza costi aggiuntivi. In arrivo un fondo regionale da 1 milione di Euro
Regione Liguria ha dichiarato lo stato di calamità per la floricoltura. Ad annunciarlo è stato l’assessore regionale all’Agricoltura, Stefano Mai: «Abbiamo chiesto conseguentemente l’attivazione del Fondo di solidarietà nazionale, in modo da fornire un ristoro immediato a un settore che è in ginocchio. Stiamo parlando di più di 4000 aziende che hanno visto ridotti drasticamente gli ordini, in alcuni casi si sono azzerati».
Da una prima stima delle associazioni si sta parlando di perdite per circa 200 milioni di euro. Oggi i floricoltori liguri si trovano con l’intera produzione da buttare. «Per questa ragione», chiarisce Mai, «abbiamo anche individuato le modalità per smaltire l’invenduto senza costi per le aziende». Una magra consolazione, che però evita almeno una doppia rovina: perdere la merce prodotta e pagare per smaltirla. Tutto il materiale invenduto potrà essere depositato gratuitamente in apposite aree di stoccaggio pubbliche o private.
La Giunta regionale ligure ha inoltre approvato un provvedimento, ora in attesa di essere ratificato in Consiglio regionale, che istituisce un fondo da un milione di euro finalizzato alla concessione di contributi mirati al superamento del periodo di crisi e al riavvio e rilancio delle attività agricole e ittiche.
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