Crisi climatica, Coldiretti: servono bacini di accumulo per contrastarla
Niente cemento – precisa il presidente Prandini – solo laghetti in equilibrio con i territori per trattenere l’acqua e portarla dove non c’è
L’effetto dei cambiamenti climatici con l’alternarsi di siccità e alluvioni sta provocando ingenti perdite all’agricoltura, tra cali della produzione e disastri di vario genere dovuti a frane, smottamenti, grandinate e nubifragi, di questi ultimi se ne sono contati quasi 1.300 nell’estate appena finita. Secondo le stime, solo in Italia i danni ammonterebbero a quasi 2 miliardi di Euro nel 2021.
«Con il cambiamento in atto nella distribuzione temporale e geografica e nella intensità delle precipitazioni, occorre realizzare presto infrastrutture avanzate ed efficaci, a partire dai bacini di accumulo», spiega il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, precisando che l’intervento è stato inserito nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) varato dal Governo Draghi.
«L’idea», chiarisce Prandini, «è di “costruire” senza uso di cemento laghetti in equilibrio con i territori, capaci di conservare l’acqua per distribuirla in modo razionale ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione».
Michele Mauri
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