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Che fine farà il mercato

delle orchidee in Europa?

 

Surplus di offerta, prezzi in calo e due anni di trend negativo, soprattutto per le Phalaenopsis: il futuro delle orchidee nel mercato europeo è assai incerto. Preoccupata l’Olanda, considerato che da questo Paese provengono nove orchidee su 10 commercializzate in Europa. Dal 2000 a oggi la superficie produttiva è passata da 770 ettari agli attuali 370 e il numero di aziende da 200 a 60.

Nonostante la tendenza negativa, però, un’indagine del portale Floraldaily rivela che nel 2018 l’area destinata alla coltivazione delle orchidee è stata incrementata da molti dei maggiori produttori, da BPniews a Opti-flor, e altri, come Verdel Orchideeën e Van Dorssen & French, stanno pianificando un’espansione. I pareri tra i coltivatori si dividono. Circola la voce che presto molte società saranno costrette a cessare l’attività o a cambiare specializzazione, sebbene finora si conti solo una chiusura per bancarotta (Orchids4All di Aalsmeer).

C’è chi dice che il mercato si riprenderà, complice il fatto che in Paesi vicini, come la Francia, sono del tutto assenti realtà specializzate, e chi, invece, sostiene che il calo duri ormai da troppo tempo. Lennard van der Weijden, direttore dell’azienda specializzata GreenBalanz è fiducioso: non esiste una migliore pianta da interni, quindi non c’è nulla di cui preoccuparsi. Le previsioni sono positive anche in UK, dove la richiesta si mantiene alta trainata dall’innovazione di prodotto. (M.M.)

 

[Tratto da IL FLORICULTORE, Gennaio-Febbraio 2019]

© RIPRODUZIONE RISERVATA

  

       

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