2020 meno peggio del previsto per Royal FloraHolland
La contrazione delle vendite si è arrestata al 2,9%, principalmente dovuta al calo della domanda tra metà Marzo e metà Maggio. Poi la ripresa. La pandemia avrà un impatto anche nel 2021
Alla fine dello scorso Aprile, Royal FloraHolland, l’asta che da sola rappresenta quasi l’80% del commercio di fiori e piante dei Paesi Bassi (l’Italia è al sesto posto tra le principali destinazioni e al settimo per le importazioni), ha pubblicato il suo Rapporto 2020. La situazione che emerge è migliore di quanto si era temuto lo scorso anno. Sono stati venduti 11,4 miliardi di pezzi, il 7,8% in meno rispetto al 2019.
La contrazione è dovuta in larghissima parte al calo della domanda registrato tra metà Marzo e metà Maggio, durante il lockdown totale. La situazione ha comportato una perdita di 5,8 milioni di Euro. «Mai prima d’ora, nella lunga storia della nostra cooperativa, abbiamo visto così tanti fiori e piante lasciati invenduti in modo improvviso», ha dichiarato il CEO Steven van Schilfgaarde. «Ma grazie all’unione delle forze, siamo stati il primo settore a realizzare un Fondo di emergenza. Questa rete di sicurezza ha permesso a coltivatori e acquirenti di continuare a guardare al futuro. Sono estremamente orgoglioso della forte resilienza dimostrata dall’industria floricola e dalla nostra cooperativa».
Per tutto il 2020, Royal FloraHolland ha continuato a investire in progetti strategici come la piattaforma di trading digitale Floriday. Alla fine, grazie anche ai risparmi sui costi messi in pratica e ai prezzi che sono aumentati del 5,3%, il fatturato è diminuito solo del 2,9%, raggiungendo i 4,7 miliardi di Euro. La cauta aspettativa della cooperativa per il 2021 è che si possa raggiungere il pareggio.
Michele Mauri
[Tratto da IL FLORICULTORE, Maggio-Giugno 2021]
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